La proposta di una carovana di camminatori che si muove a piedi nei 5 giorni del festival vuole offrire a chi parteciperà a questa esperienza la possibilità di immergersi in modo ancora più profondo nello spirito del festival, assaporandone quel gusto nascosto che solo la lentezza di un cammino e la compagnia di una carovana permettono di scoprire.
Ma vuole anche enfatizzare la ricchezza di un territorio capace di nutrire i visitatori non solo tramite gli eventi del festival, ma anche attraverso la vista di panorami a loro modo unici, attraverso il racconto delle storie dei luoghi più significativi, attraverso l’incontro con le persone che ancora lo abitano e vi lavorano.
Durante il tragitto i camminatori si troveranno ad essere partecipi di laboratori di stone balancing e spettatori di performance artistiche in luoghi unici. Incontreranno inoltre installazioni di arte contemporanea e saranno accompagnati da racconti, letture e approfondimenti a cura dell’Ecomuseo del casentino. Alla fine di ogni tappa potranno assistere ad un concerto organizzato da Naturalmente Pianoforte nel borgo dove saranno ospitati.
La carovana di Naturalmente Pianoforte è un esperimento: abbiamo scelto di coniugare arte, natura, storia e relazioni per proporre ai camminatori un’esperienza di “immersione”: se uno degli scopi principali della musica, e dell’arte in generale, è quello di emozionare, la carovana vuole dare la possibilità di arricchire, potenziare e radicare tali emozioni.
La carovana vuole essere un antidoto al rischio di considerare la musica solo uno strumento per evadere, il cammino solo un modo per tenere in esercizio i propri muscoli, il godimento di un tramonto nella natura solo un momento di relax e la conoscenza di un evento storico solo un’occasione per saziare una nostra superficiale curiosità.
Spesso si rischia di partecipare ad eventi culturali con lo stesso stile con cui affrontiamo la quotidianità: riempiamo l’agenda di appuntamenti a cui non mancare spostandosi freneticamente dall’uno all’altro, con il rischio poi di partecipare a molti eventi senza essere presenti fino in fondo a nessuno di essi.
La proposta della carovana è quella di abbracciare uno stile diverso: regalarsi 5 giorni, o almeno un’intera giornata, spostandosi a piedi, per obbligare il proprio corpo a partecipare in prima persona. L’esperienza di chi cammina è quella di vedere amplificata la propria sensibilità: esporsi alla fatica ci rende più capaci di valorizzare ciò che ci dà sollievo e nutrimento e di radicare più in profondità ciò che ci emoziona. Per il viandante ogni incontro lungo la strada è più profondo e più intenso.
Siamo abituati a spostarci in macchina, treno, aereo, attraversando o sorvolando territori che restano per noi anonimi e insignificanti e che lasciano in noi solo sfuocati fotogrammi. Spostarsi a piedi consente di sentirsi accolti da un territorio e di incontrare chi lo abita, o lo ha abitato, come quando si fa visita a casa di amici.
L’itinerario è stato tracciato da una guida che accompagnerà la carovana e cercherà di consentire ai partecipanti di prendere confidenza con il territorio scoprendone dettagli e punti vista di solito inesplorati dal normale turista. Ma i camminatori saranno invitati a non sentirsi dei semplici “visitatori” di quei luoghi, ma ad incontrarli in profondità: incontrare un territorio significa essere aperti a conoscere le tradizioni e a lasciarsi toccare dagli eventi che segnano la memoria collettiva di quelle comunità.
Uno dei fili rossi che caratterizzerà il programma delle giornate della carovana saranno le soste in corrispondenza dei luoghi di numerosi eccidi nazifascisti avvenuti 80 anni fa: la carovana non vuole essere una processione che congiunga tutti i luoghi funesti di quel terribile periodo, ma vuole inserirsi in un percorso di valorizzazione della memoria.
Nelle scorse settimane nel comune di Pratovecchio e Stia si sono svolte alcune delle celebrazioni di commemorazione di terribili stragi nazi fasciste: l’eccidio di Vallucciole, dove furono trucidate più di 100 persone di tutte le frazioni della vallata, e l’esecuzione dei 17 giovani partigiani nel cimitero di Stia, sono probabilmente 2 degli eventi rimasti più impressi nella memoria collettiva di quegli anni, ma la scia di sangue purtroppo ha interessato tutto il territorio casentinese anche nei mesi precedenti e successivi.
Dedicare alle vittime innocenti di tali eccidi delle soste lungo l’itinerario non sarà solo un modo per “rendere omaggio alla loro memoria” ma avrà l’intento di far scendere nel cuore dei partecipanti alla carovana quelle storie affinché, come piccoli semi, possano far germogliare in ciascuno emozioni, riflessioni e idee per divenire persone migliori, capaci di diffondere nella propria realtà di vita il senso di rispetto verso l’altro.
Per cinque giorni dunque “si farà memoria” camminando, condividendo fatti e emozioni, ripercorrendo i luoghi degli eccidi ma anche incontrando le persone che ancora li abitano e “facendo festa” con loro, consapevoli che “…il racconto dei ricordi nasce sempre da un’orgogliosa rivendicazione del valore della propria vita e della propria storia, in mezzo a innumerevoli altre vite e altre storie, ognuna dotata del proprio peculiare e inconfondibile valore” (Alberto Asor Rosa, l’Alba di un Mondo Nuovo)
Lavora come sales manager freelance per diverse aziende in ambito nazionale. Le sue due grandi passioni sono i viaggi e la fotografia. E’ l’ideatore del progetto “Smart Walking”. Nella prima edizione – 2022 – ha percorso 20 cammini in Italia: un cammino per ognuna delle 20 regioni, camminando di mattina e lavorando in “smart working” al pomeriggio, da luoghi sempre diversi. Nel 2023 c’è stata la seconda edizione: Smart Walking coast to coast: cammini che attraversano – cammini che uniscono. Ad aprile 2024 partirà la terza edizione “Smart Walking 2024 Back to the roots”.
Docente universitario per professione, apprendista per destino, o forse per vocazione… continua infatti a imparare cose nuove dalla vita… Ha iniziato a camminare a piedi per curare delle ferite, adesso cammina per nutrire il cuore. Da qualche anno si dedica, da dilettante, allo stone balancing, che può essere un semplice gioco come pure una raffinata forma di arte … lui lo pratica e lo propone come una disciplina interiore, un modo per ritrovare l’equilibrio dentro di sé.
Musicista e attore teatrale ha lavorato con registi quali V. Pirrotta, G. Ceronetti e L. Fatini; ha partecipato a festival internazionali prestigiosi. Cura progetti e corsi di formazione nel campo della relazione e percezione di sé, del public speaking e del team working. Nel 2018 esce il suo primo libro “L’uomo dei sogni”. Curioso e appassionato, percorre un personale sentiero di ricerca attraverso la musica e il teatro, che lo porta a prendersi cura delle persone attraverso il linguaggio dell’Arte.
Attrice originaria della provincia di Mantova, vive e lavora a Firenze da circa 40 anni. Il suo lavoro spazia dal teatro, al cinema alla televisione collaborando con numerosi artisti e registi. Con “NAUTAI Teatro”, compagnia attiva sino al 2014, si occupa della scrittura e regia di progetti pedagogici per l’infanzia, adolescenza e di corsi teatrali per insegnanti e attori.
Ama definirsi “un’attrice-artigiana” e predilige curare e prendere parte a progetti e realtà che abbiano a cuore, proteggano e difendano il piccolo, il sensibile, il fragile
Giornalista, casentinese di adozione, vive e lavora nella provincia di Napoli. Al momento sta producendo documentari e lavorando come corrispondente per giornali esteri. Temi a lui cari sono la fenomenologia del turismo di massa, i movimenti sociali, le marginalità, la globalizzazione,l’arte e l’economia. Ha una laurea in Filosofia, una in Scienze Politiche, e una in Giornalismo. È coautore di un libro intitolato How U Dey? edito da F&C Edizioni e i suoi lavori videografici hanno figurato a vari festival in tutta Europa
Nata nel 1985, è cresciuta tra la provincia ed il centro di Milano dove ha studiato, vissuto, lavorato e imparato ad amare la musica ed il jazz, tanto da farli diventare il tema principale della sua ricerca pittorica ed artistica.
Da quando ha scelto di chiamare casa il luogo in cui vive ora, vicino al lago d’Iseo, il suo cuore ed i suoi occhi si sono riempiti di musiche e di suoni nuovi, quelli della natura, del viaggio e dell’incontro con l’Altro, nutrendo la sua poetica con ispirazioni ed esplorazioni inedite.
Dal 2013 porta il suo lavoro nei più importanti Jazz festival in Italia e all’estero, continuando ad esplorare le possibilità che scaturiscono dalla contaminazione tra le arti visive e la musica.
Itinerario guidata della giornata:
PRATOVECCHIO – CASALINO – VALAGNESI – PRATO ALLE COGNE – CROCE GAGGI – LA ROTA – MOGGIONA
Lunghezza: 16 km. Dislivello in salita: 759 m Dislivello in discesa: 352 m. Ore di cammino: 5,5
Ore 21.00 concerto di Luca Mauceri
Itinerario guidato della giornata:
MOGGIONA – LIERNA – VIGNANO – GREPPI – MONTANINO – CERRETA – CAMALDOLI – PUCINI – SERRAVALLE
Lunghezza: 16,7 km Dislivello in salita: 400 m Dislivello in discesa: 324 m. Ore di cammino: 5
Ore 21.00
Itinerario guidato della giornata:
SERRAVALLE – TRAMIGNONE – FOSSO ACQUAFREDDA – CASANOVA – CAPANNO – CAMPO DELL’AGIO – BADIA PRATAGLIA
Lunghezza: 12 km Dislivello in salita: 385 m Dislivello in discesa: 341 m. Ore di cammino: 4
Ore 21,00 Concerto di Nicholas Gelli quintet
Itinerario guidata della giornata:
BADIA PRATAGLIA – MACCHIONE – PASSO LUPATTI – LOMBARDONA – PASSO MANDRIOLI – PASSO SERRA – SERRA – COREZZO
Lunghezza: 16,5 km Dislivello in salita: 410 m Dislivello in discesa: 620 m. Ore di cammino: 5,5
Ore 21,00 Concerto di Vincenzo Danise
Itinerario guidata della giornata:
COREZZO – FRASSINETA – QUATTRO VIE – POGGIO BARALLA – IL FAGGIONE – PARTINA
Lunghezza: 14 km Dislivello in salita: 558 m. Dislivello in discesa: 880 m. Ore di cammino: 6
Da Partina in e-bike i rientro a Pratovecchio
ore 18,30 brindisi finale alla sede del Parco nazionale…